I Disturbi Alimentari.
Nuove classificazioni e Psicoterapia.
Un Disturbo della Nutrizione e dell’Alimentazione è caratterizzato da un alterato consumo di cibo, tanto da compromettere la salute fisica e/o il funzionamento psicosociale, come descritto nell’ultima edizione del Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali (DSM V).
La categoria diagnostica dei Disturbi Alimentari, come avviene nella maggior parte dei disturbi clinici, è soggetta a continue modificazioni e revisioni.
Non è raro perciò che vengano usate altre terminologie, come Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) o Disturbi Alimentari Psicogeni (DAP), derivate da anni precedenti e/o da altri manuali diagnostici diversi dal DSM (ICD-10, MeSH, ecc.).
Attualmente nel DSM V vengono riconosciuti i seguenti disturbi della nutrizione e dell’alimentazione:
- Disturbi da Ruminazione
- Disturbo Evitante/Restrittivo dell’Assunzione di Cibo (anche conosciuto come Ortoressia)
- Anoressia Nervosa
- Bulimia Nervosa
- Disturbo da Binge Eating (BED, Binge Eating Disorder) o Disturbo da Alimentazione Incontrollata (DAI)
- Disturbo della Nutrizione o dell’Alimentazione con Altra Specificazione
- Disturbo della Nutrizione o dell’Alimentazione senza Specificazione
Questi disturbi sembrano colpire la popolazione con un incidenza che varia dal 0,3% al 2%, con picchi del 10% nelle ragazze di età compresa tra i 15 e 25 anni, che spesso presentano segnali di Disturbi Alimentari senza arrivare a soddisfare tutti i criteri per poter formulare una diagnosi “piena”.
In molti casi i soggetti con Disturbo Alimentare non arrivano a una richiesta di aiuto specialistico, medico e psicologico, ignorando la gravità della situazione.
La Terapia Cognitiva, grazie a una buona diagnosi, il lavoro sui sintomi (comportamenti restrittivi, diete, digiuni, vomito, ecc.), sui pensieri e i comportamenti patologici, su autostima e controllo, è uno dei trattamenti elettivi per la cura dei Disturbi Alimentari.
Inoltre i Disturbi Alimentari sono spesso manifestazioni di altre condizioni cliniche (Disturbo Bipolare, Depressione, Disturbo Borderline di Personalità, Disturbo Ossessivo Compulsivo tra i più frequenti).
Sarà quindi compito di una buona Psicoterapia cogliere il quadro clinico e le priorità su cui agire.
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