Psicoterapeuta Novara – Borgomanero
I Disturbi d’Ansia, dopo quelli Depressivi, sono tra i più diffusi nella popolazione.
Entrambi presentano una scarsa propensione alla richiesta d’aiuto specialistico: si stima che solo una persona su quattro affetta da tali disturbi si rivolga a un Servizio Sanitario o a uno specialista.
Per i Disturbi d’Ansia, quando vi è la richiesta specialistica, i soggetti si rivolgono nella maggior parte dei casi a un medico generico e non a un Servizio di Salute Mentale o a uno Psicoterapeuta.
Dai dati a oggi a disposizione si ritiene inoltre che almeno due persone su dieci ha sofferto o soffrirà di Disturbi d’Ansia, con probabilità tre volte più alta per le donne rispetto agli uomini.
Ma cosa sono i Disturbi d’Ansia?
Spesso, nel linguaggio comune, si fa riferimento indistintamente ad ansia, attacchi di panico e fobie.
Ciò è da un lato corretto, essendo tutte manifestazioni dei Disturbi d’Ansia. (DSM-IV TR).
Dall’altro lato però non sono la stessa cosa, quindi vanno brevemente precisati.
- L’ansia è una reazione fisiologica automatica, che ci consente di essere più vigili e “pronti” nel caso di un eventuale pericolo. Sarebbe impossibile (e non auspicabile!) poter vivere “senz’ansia”, anche se chi soffre di Disturbi d’Ansia la vede come un problema da eliminare in toto.
Un livello troppo elevato d’ansia può però compromette le situazioni di vita quotidiana, familiare, lavorativa, ecc.. - Quando l’ansia supera un certo livello, può sfociare in un attacco di panico. Questo è accompagnato da veri e propri sintomi fisici (tant’è che spesso i pazienti vanno prima dal medico, credendo di avere una patologia organica), quali: sudorazione, palpitazioni, dolore al petto, difficoltà nel respirare, nausea, secchezza delle fauci, senso di vuoto o svenimento, e altri.
- Sebbene fobia significhi letteralmente solo panico, paura, viene usata in ambito psicopatologico per indicare una forte paura e repulsione irrazionale legata a un oggetto, persona, animale o situazione identificabile.
Potenzialmente tutto può diventare oggetto di una fobia: si va dalle conosciute claustrofobie (paura dei luoghi chiusi e ristretti) alla ofidiofobia (paura dei serpenti), dall’agorafobia (paura dei luoghi non familiari) alla meno comune criofobia (paura del freddo e/o del ghiaccio), oppure tafofobia (paura di essere sepolti vivi).
Se ne potrebbero citare molte altre, più o meno comuni.
Solitamente i comportamenti più comuni nel tentativo di fronteggiare ansia, panico e fobie sono:
- richieste d’aiuto ad amici o parenti, a volte anche molto insistenti e apparentemente immotivate per gli altri.
- evitamento di situazioni che si pensa possano portare all’attacco, con il rischio di limitare pesantemente la propria sfera sociale
- gli psicofarmaci
Nonostante gli alti livelli di disagio che queste problematiche possono causare, spesso dai professionisti della salute mentale sono considerate problematiche di lieve gravità, per le possibilità di avere ottimi risultati con trattamento psicoterapeutico.
La Terapia Cognitivo Comportamentale è considerata in letteratura la terapia elettiva per tali disturbi, grazie alle numerose prove d’efficacia e alla rapidità e tempi brevi di trattamento.
Ad oggi inoltre si possono applicare tecniche di provata efficacia della Terapia Cognitiva Comportamentale Standard unitamente a più recenti e innovative pratiche cliniche di ultima formulazione e generazione (come Mindfulness ed EMDR), avendo così la possibilità di usare le procedure migliori e più efficaci per ogni singolo paziente.
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